Le principali differenze tra le tecniche del momento
Almeno una volta, in una conversazione tra amiche, sarà capitato di parlare di voler cambiare stile, senza però sapere su cosa orientarsi: Shatush, Balayage o Degradè Joelle Milano?
In effetti non è semplice come distinguere una tinta da un’altra, soprattutto agli occhi di un non esperto: si tratta infatti di tecniche di schiaritura e colorazione con…
Le principali differenze tra le tecniche del momento
Almeno una volta, in una conversazione tra amiche, sarà capitato di parlare di voler cambiare stile, senza però sapere su cosa orientarsi: Shatush, Balayage o Degradè Joelle Milano?
In effetti non è semplice come distinguere una tinta da un’altra, soprattutto agli occhi di un non esperto: si tratta infatti di tecniche di schiaritura e colorazione con obiettivi simili, ma metodologie e risultati piuttosto differenti.
Dalle meches degli anni ’90 nel magico mondo dei parrucchieri Milano sono cambiate (per fortuna) diverse cose: dagli stacchi ad alto contrasto con decolorazioni da urlo si è passati sempre di più alla voglia di ottenere effetti di luce e intensità che risultassero il più possibile naturali.
Eppure per dei non professionisti spesso è difficile fare una scelta davvero consapevole. Ecco perché, per aiutarti a trovare la tecnica più adatta alle tue esigenze, abbiamo raccolto in questo articolo i fondamentali di ogni trattamento.
Lo Shatush e l’addio alle schiariture dalla radice
In primissima battuta la tecnica prevede, in caso si agisca su una base già ritoccata, di uniformare il colore di partenza, con l’obiettivo di procedere poi in modo omogeneo con le schiariture.
Dopodiché i capelli vengono tutti divisi in sezioni e cotonati: questo ha l’obiettivo di rendere la distribuzione del prodotto decolorante il più possibile diradata, evitando così gli stacchi netti.
A questo punto viene applicata la decolorazione in modo compatto da circa metà lunghezza fino alle punte, schiarendo i capelli fino a tre tonalità in meno rispetto al proprio colore naturale.
Bisogna però fare sempre attenzione alla frequenza di una decolorazione standard: si tratta infatti di un processo che si avvale di prodotti a base di ammoniaca che a lungo andare privano il capello di sostanze naturali necessarie al suo sostentamento.
Le pennellate a mano libera del Balayage
Il processo si articola, in questo caso, in due fasi: una decolorazione limitata (di massimo due toni) e selettiva su circa 5 ciocche distribuita a mano libera dall’hairstylist creando la tipica forma a stella, e successivamente una colorazione della tonalità scelta, a seconda dell’effetto desiderato: dal rame, al castano o al biondo.
Questo passaggio finale, che quindi aggiunge a una schiaritura non eccessiva uno strato di tonalizzazione, consente di raggiungere un risultato ancora più naturale grazie alla possibilità di poter spaziare ancora di più con i colori e senza limitarsi a soluzioni esclusivamente chiare o chiarissime.
L’effetto che si ottiene è di una luminosità meno intensa dello shatush che però è arricchita da riflessi di colore incredibilmente naturali.
Less is more: la rivoluzione del Degradè Joelle
Si tratta di una tecnica efficace ma complessa, per cui è davvero fondamentale mettersi nelle mani di un esperto certificato in un centro Degradè Joelle Milano, con un’adeguata e precisa formazione sulle modalità.
Il lavoro viene generalmente effettuato sezionando almeno tre ciocche rettangolari, dalle quali verranno selezionate diverse “prese” in base allo spessore e all’effetto desiderato: l’obiettivo, come si intuisce, è di lavorare in modo straordinariamente selettivo nella schiaritura e colorazione, per questo, a differenza del balayage, ogni ciocca più o meno sottile viene separata con fogli di carta stagnola.
Questo consente di lavorare efficacemente in modo separato, anche perché le colorazioni utilizzate sono più di una, tutte però di tonalità molto vicine sia tra loro sia al colore naturale.
Dal momento che il risultato che si vuole ottenere è il più possibile omogeneo rispetto alla chioma naturale, si lavora su percentuali di capelli comprese tra il 10% e il 40%, rispettando il più possibile, in questo senso, il desiderio finale della Cliente.
Bisogna ricordare inoltre che la tecnica di Joelle parrucchieri si avvale di un set specifico di prodotti di schiaritura e colorazione, tale per cui si crea uno strato protettivo lungo tutte le lunghezze in modo da non intaccare in alcun modo la struttura naturale, ma anzi potenziandola in idratazione e forza.
Questo consente al Degradè Joelle di preservarsi molto più a lungo rispetto ad altri trattamenti, fino ad addirittura 6 mesi dall’applicazione, dal momento che i lavaggi non intaccano eccessivamente una colorazione così indistinguibile dalla tonalità naturale della chioma.
Un centro unico nella Martesana: sperimenta il Degradè Joelle nel salone di Carmen!
Anche i saloni parrucchieri che portano il nome di professionisti con anni e anni di esperienza hanno bisogno di aggiornarsi, ma soprattutto di continuare a stupirsi: per questo Carmen Gurnari, parrucchiera Milano, ha investito con grande soddisfazione nell’apprendimento di questa tecnica.
Il mondo della cura dei capelli è in continua evoluzione, così come il desiderio delle Clienti di trovare lo stile più adatto alle proprie esigenze e a quelle della propria chioma.
Il Degradè Joelle infatti è in questo senso estremamente inclusivo, dal momento che si adatta senza problemi a diverse lunghezze e tipologie di capelli: lunghi, corti, lisci, mossi finanche ai ricci.
Si dice sempre che una bella chioma di capelli valga più di qualsiasi vestito si indossi, e questo per Carmen Gurnari, hairstylist Milano, è davvero fondamentale: ecco perché la nostra offerta tocca tipologie di trattamento innovative, come l’ossigenoterapia, oltre ai classici taglio e piega, fino alla cura dei capelli anche quando non siamo con te, grazie alla nostra linea #StaiFonata.
Curiosità a mille? Contattaci per prenotare subito il tuo appuntamento per Degradè Joelle, balayage o shatush!
